Non solo il 1984 orwelliano, ma i sedici anni che ci separano dal Duemila si prestano a una riflessione. Che cosa accadrà di qui ad allora? Come sarà il nostro futuro prossimo? Con quali prospettive ci prestiamo a entrare nel XXI secolo? Diversamente da Orwell – che nel 1948 si proiettò a trentasei anni dopo in chiave di profezia fantastica – intendiamo affrontare l’avvenire in termini di ragionata previsione. Oggi infatti abbiamo a disposizione gli strumenti conoscitivi per «predire» il futuro non in maniera romanzesca e avvenieristica, ma in modo ragionevole e razionale. La svolta del secolo è ormai «dietro l’angolo». Se fino a ieri ci appariva una lontana prospettiva fantascientifica (come nelle immagini del film di Kubrick 2001: odissea nello spazio), oggi il Duemila lo avvertiamo vicinissimo: è già la dimensione che dà significato alla nostra vita quotidiana – individuale e collettiva. È per questo che dieci studiosi e intellettuali elaborano delle possibili previsioni per un futuro che è già cominciato – e che sarà diverso, a seconda di come tutti noi contribuiremo a costruirlo.