Chi si accinge a scrivere sul futuro possibile dell’uomo corre il rischio, non soltanto di cadere nella fantascienza, ma anche di fare della lettura. La preoccupazione di Ugo Apollonio è stata quella di evitare entrambi i pericoli, lasciando, con umiltà, la parola ad alcuni fra i più qualificati scienziati italiani. Con uno stile chiaro ed esatto, l’autore passa in rassegna gli innumerevoli miti del nostro tempo, che dominano con le loro suggestioni una umanità che rischia di perdere il controllo del proprio incalzante progredire. Che senso ha questa affannosa corsa verso il domani, questo assalto globale dell’uomo d’oggi alla natura, alla stessa essenza umana? Dove ci porteranno i genetisti, i fisici, i cibernetici, i biochimici, gli psicanalisti? E che cosa diventerà questa società dei consumi, in cui il benessere materiale è stato esaltato a detrimento di tutti i valori etici e spirituali? Che cosa potranno fare le prossime generazioni per uscire dall’attuale solitudine dell’anima? Dimostrando come la genetica e la fisica nucleare da una parte, e l’astronautica dall’altra, abbiano ampliato a dismisura gli orizzonti temporali e spaziali dell’esistenza verso l’infinitamente piccolo (la cellula e l’atomo) e l’infinitamente grande (l’universo), l’autore traccia un’arco che va dal futuro biologico dell’uomo al futuro spirituale dell’umanità. Difficile dire quale dei due abbia un aspetto più preoccupante e minaccioso. Forse sarà il lettore stesso che potrà stabilirlo, cercando di intravvedere – attraverso un così ampio confronto interdisciplinare sorretto da autorevolissime testimonianze – quale sarà la società di un domani ormai vicino, e verificare magari la validità delle coraggiose previsioni contenute in questo libro.