Quali prospettive si dischiudono all’uomo, alla vigilia del secondo millennio? L’autore di Gli Apprendisti stregoni e di Il futuro è già cominciato risponde con questa inchiesta, alla ricerca di sintomi, tentativi, tendenze che additano in futuro diverso e migliore. Jungk ha così avvicinato «uomini decisi ad andare controcorrente», scienziati, medici, sociologi, tecnocrati, educatori, utopisti. I problemi discussi sono l’avvento di una tecnologia dal volto umano, la rivalutazione del corpo, la progettazione di comunità alternative, le nuove proposte educative, l’uso dei mezzi di comunicazione di massa per estendere la consapevolezza e la democrazia.
Gli sforzi disparati e spesso contraddittori di questi pionieri partono da possibilità reali, anche se esse rimangono per lo più allo stadio ipotetico, appannaggio di pochi isolati. Come è possibile attuarle su larga scala? Come promuovere la gigantesca democratizzazione della società che ne costituisce la condizione indispensabile? Quali forze vi si oppongono? Sono alcune domande che il libro pone , investendo un problema di fondo: se cioè sia sufficiente promuovere un processo di convinzione e autoconvinzione al seguito delle avanguardie che Junk descrive; o se invece la nascita dell’uomo nuovo del duemila postuli di necessità un radicale sconvolgimento rivoluzionario delle strutture di potere che sono in grado di soffocare ogni esperimento innovatore, laddove esso si dimostri capace di una autentica carica liberatoria.