Stiamo forse per assistere alla fine della nostra epoca, alla fine della civiltà industriale. Malgrado i prodigiosi sviluppi della scienza e della tecnica, milioni di uomini vivono nella miseria e soffrono di fame. Una guerra nucleare potrebbe annientare ogni forma di vita. Incombe la catastrofe ecologica. La società contemporanea è a un bivio: continuare la corsa dissennata verso l’autodistruzione o trovare il coraggio e la forza per fermarsi, per inventare un futuro migliore.
Partendo da una critica serrata del sistema capitalistico, con le sue contraddizioni sempre più esplosive, e dalla consapevolezza dell’incapacità del ‘socialismo reale’ di porsi come alternativa credibile, Havemann immagina un viaggio nel paese di Utopia, in una società ipotetica, della quale ci rivela nuovi costumi e leggi di funzionamento. non si tratta solo di un sogno. È un progetto politico e un messaggio di speranza che ci giunge dal famoso intellettuale comunista recentemente scomparso. Una testimonianza di vita da parte di chi, malgrado le vessazioni sopportate, non ha mai smesso di lottare nel suo paese per la costruzione di un diverso «domani», non si è arreso alla brutale alternativa del silenzio o dell’esilio.